Il pepe considerato il re delle spezie, detto anche oro nero, è sempre stato molto ricercato e usato come merce di scambio. Presente fin dall’antichità nella cucina indiana, è originario nelle foreste del Ghati occhidentale, nell’India sud-ovest nei territori del Malabar, l’attuale Kerala (la terra del pepe) e fu una delle motivazioni per cui gli antichi esploratori diedero vita alla Compagnie delle Indie, riconoscendo nella spezia le qualità che ne hanno tracciato la sua storia rivoluzionaria nel mondo della cucina. L’india produce attualmente circa il 50% del pepe di tutto il mondo e Cochin, la città in cui vivevo, ospita la Borsa delle Spezie e quota ogni giorno il prezzo del pepe.
La pianta è un rampicante che produce bacche a grappolo di colore rosso a piena maturazione. Dagli stessi frutti con diversi procedimenti si ottengono le tre diverse qualità di pepe in commercio: il pepe nero, il pepe bianco e il pepe verde.
Il pepe nero si ottiene dalla bacca non matura, sbollentata e lasciata essiccare al sole per una decina di giorni, durante i quali i frutti si disidratano, si scuriscono e assumono il tipico aspetto rugoso con il quale è conosciuto nelle cucine di tutto il mondo. Agisce principalmente sulla punta della lingua stuzzicando il palato. Il pepe bianco si ottiene dal solo seme della pianta, tenendo a bagno il frutto per circa una settimana in modo tale che la polpa di decomponga e possa essere facilmente eliminata. Il pepe verde, così come il nero si ottiene dalle bacche non mature ma trattate con diossido di zolfo per mantenere le caratteristiche cromatiche del verde del frutto. Il pepe rosa invece erroneamente si defìnisce pepe, ma è frutto di un’altra pianta, che nasce principalmente in Perù, con un sapore vagamente simile al pepe, usata sopratutto come elemento decorativo a chiusura dei piatti.
Il pepe è uno dei rimedi della medicina ayurvedica e la piperina, l’alcaloide contenuto nel pepe è utilizzata per favorire la digestione e stimolare il metabolismo. Sotto forma di infuso aiuta a curare sinusite e raffreddore e l’olio nei massaggi è un ottimo antiinfiammatorio e rilassante. Usato nel bagno stimola la sudorazione e depura l’organismo. In caso di contusioni è un buon rimedio naturale per togliere gonfiore e alleggerire il dolore insieme ad impacchi freddi.
Irritante per le mucose è sconsigliato in caso di gastrite, ulcera ed emorroidi, anche se è considerato un ottimo aiuto in caso di diete dimagranti, poichè stimolante della termogenesi (produzione di calore del tessuto adiposo), quindi risulta essere un valido alleato contro l’obesità. Annoverato tra i cibi afrodisiaci, questa spezia è anche un antidepressivo. La piperina infatti stimola la produzione di endorfine nel cervello.
Curiosità: un cucchiaio di miele e pepe aiuta ad alleviare la tosse.
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