Se avete mangiato un piatto indiano nella vostra vita, saprete sicuramente che il peperoncino è presente praticamente ovunque. Ma a dispetto di quello che si possa pensare il peperoncino non è una spezia autoctona. Fu introdotta dai portoghesi, prelevandola in sudamerica nel XVI sec. e piacque così tanto agli indiani che ne sono diventati  i primi produttori e consumatori al mondo.

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Anche nell’area mediterranea il peperoncino è largamente utilizzato, sia in cucina che per scongiurare il malocchio, in India come in Italia, appeso sull’uscio di casa con del lime, serve a cacciare gli spiriti maligni. Dal Messico all’India il peperoncino è universalmente riconosciuto come ricco di proprietà benefiche e anche un potente afrodisiaco. Vediamone alcune caratteristiche:

Il suo principio attivo è la capsicaicina, o capsicina, una sostanza capace di stimolare e aumentare il flusso sanguigno ed è contenuta in tutto il frutto del peperoncino. Questo elemento gli conferisce il classico sapore piccante, e può arrivare a soglie tali da creare bruciori alle mucose. La sensazione che ne deriva è letteralmente quella di “andare a fuoco”.  Ha svariati poteri antireumatici, antibatterici e stimolanti per la produzione di succhi gastrici e intestino pigro. Ricco di sali minerali, vitamine e flavonoidi la sua assunzione può aiutare a prevenire alcune patologia cardiache (rivolgersi sempre al proprio medico), poiché i suoi effetti vasodilatatori, contribuiscono a tenere la circolazione pulita, lontana dal rischio colesterolo. Uno studio condotto dall’Università di Cincinnati sui topi, ha svelato come l’assunzione di capsicaina aiuterebbe l’organismo che sta subendo un attacco cardiaco, ad aumentare in attesa dei tempi dei soccorsi, le possibilità di sopravvivenza.

Il peperoncino ha inoltre effetti positivi anche sull’azione metabolica e sul controllo del peso, bruciando i grassi ed eliminando le tossine a livelli epidermico con la sudorazione. Il consumo regolare è utile per gestire il senso di sazietà.

In molte università nel mondo si stanno inoltre studiando gli effetti benefici in alcune patologie più importanti, croniche o letali come diabete e tumori.

Ma ciò per cui è veramente apprezzato sono le sue proprietà afrodisiache. Attivando il flusso sanguigno ed essendo un vaso dilatatore, agevola la circolazione intorno ai genitali e aiuta il mantenimento dell’erezione per gli uomini e la predispone alla penetrazione per le donne favorendo la produzione di fluidi corporei.